domenica 28 luglio 2013

                            Custodi della salute

Il 1912 è l'anno di nascita del termine vitamina, inventato dal biochimico polacco Casimir Funk per indicare una sostanza utile alla vita. In quel tempo non si sapeva ancora come e perchè fossero utili. Funk ed altri scienziati stavano studiando alcune malattie particolarmente diffuse: la pellagra, il beriberi, il rachitismo, lo scorbuto, l'anemia perniciosa. Tutte, in qualche modo, tendevano a manifestarsi quando l'alimentazione era scarsa oppure, pur essendo abbondante, non era abbastanza varia. I marinai, ad esempio, che durante i lunghi mesi di navigazione si nutrivano solo di cibi a lunga conservazione (gallette, fagioli, carne salata) e non avevano a disposizione frutta e verdura, si ammalavano di scorbuto. Chi mangiava solo riso si ammalava di beriberi; chi si nutriva prevalentemente di polenta era colpito sovente da pellagra. Funk concluse, quindi, che in certi tipi di alimentazione doveva mancare qualche principio attivo essenziale, le vitamine appunto.

                        

                     Una lettera, un numero

Una prima classificazione, tuttora valida fu fatta nel 1913 da McCollum e Davis, che divisero le vitamine in gruppo A (quelle disciolte nei grassi) e in gruppo B (quelle disciolte in acqua). Le scoperte andarono via via aumentando e ad ogni nuova vitamina venne assegnata una lettera dell'alfabeto. Se più sostanze apparivano strettamente imparentate tra di loro venivano indicate dalla medesima lettera, seguita da un numero (vitamina B1, B2, B6...).


                        Cibi freschi e crudi 

Oggi conosciamo una ventina di vitamine e sappiamo ormai con certezza che si tratta di sostanze organiche, a base di carbonio, che non possono essere prodotte dal nostro organismo, ma devono essere introdotte dall'esterno con un'alimentazione quanto più possibile varia. Esse sono abbondanti, soprattutto, nei cibi freschi e crudi. La cottura prolungata e la lunga conservazione molto spesso distruggono il contenuto vitaminico di un cibo. Grandi produttori e fornitori di vitamine sono gli ortofrutticoli. In parte minore il regno animale. 
Svolgono una funzione essenziale nell'assimilazione di alcuni cibi e in alcune attività fondamentali come la difesa dalle malattie, la produzione di globuli rossi, il buon funzionamento degli occhi, la formazione delle ossa, la corretta nutrizione dei miliardi di cellule che formano il nostro corpo.

Vitamina A - Fu estratta per la prima volta dal burro e dal tuorlo d'uovo nel 1913. Si trova in quantità abbondante nel fegato di pescecane e, un po' di meno, in quello di fegato di merluzzo. Quantità ancora minori si trovano nel fegato di bue o di maiale, nel burro e nelle uova. Alcune piante, in particolare le carote, possiedono sostanze capaci di promuovere la formazione di vitamina A. Essa è molto utile nella cura di una particolare malattia della retina.

Vitamina B - Le vitamine del gruppo B sono diverse e sono le uniche indispensabili a tutti gli esseri viventi, in quanto controllano la nutrizione e la crescita. Si trovano nel lievito di birra, nel frumento, nelle lenticchie, nel prosciutto cotto, nel pane, negli spinaci e in molti altri alimenti.

Vitamina C - Combatte lo scorbuto, le emorragie, la cattiva assimilazione degli alimenti, le infezioni. E' presente negli agrumi, ma anche nelle fragole, nelle castagne, nei peperoni, nei cavoli, nelle rape, negli spinaci e nel prezzemolo.

Vitamina D - Fondamentale per combattere il rachitismo perchè aiuta il corpo ad utilizzare il calcio, costituente base delle ossa. Più si è esposti ai raggi ultravioletti del sole e più è efficace.

Vitamina F - Serve al funzionamento dei muscoli lisci, come lo stomaco. Combatte alcune malattie della pelle. Si trova nel burro, nel lardo, nel grasso di bue, nel latte, nell'olio d'oliva e di semi.

Vitamina K - Controlla la coagulazione del sangue ed ha un'azione protettiva delle vene e delle arterie. La assumiamo mangiando spinaci, cavolfiori, pomodori, carote, piselli, patate, soia e funghi.

Vitamina PP - E' essenziale nel funzionamento delle cellule della respirazione. La contengono il lievito secco, l'estratto di fegato, il germe di grano, il merluzzo, la carne fresca di bue.




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